Descrizione
Il terreno ondulato e soleggiato, adagiato sul fondo della Valle del Chiampo, è probabilmente all’origine del nome “Crispa d’oro”. Situata lontana dalle principali vie di comunicazione, è rimasta isolata dalle grandi vicende storiche. Monsignor Luigi Caliaro, di Durlo, letterato e umanista, condusse un paziente lavoro di documentazione dell’archivio parrocchiale e riuscì a ricostruire in parte la sua storia. L’archivio andò bruciato nel corso di una rappresaglia tedesca il 10 agosto 1944 e non fu l’unico tributo pagato dagli abitanti del territorio durante l’ultima guerra quando le incursioni nemiche procurarono numerose vittime tra gli abitanti del luogo. Per la storia successiva non si segnalano eventi di rilievo e segue quella del territorio circostante. Il suo patrimonio artistico non è molto ricco. La chiesa arcipretale di Sant’Andrea è l’edificio più importante: edificata nel 1865 e consacrata nel 1916, presenta tre navate a croce greca con arredi plastici e pittorici di buona fattura. Il Monumento ai caduti, attiguo alla chiesa di Sant’Andrea, inaugurato nel 1978, ricorda il tributo dato dai cittadini durante il secondo conflitto mondiale.